Ciao a tutti e benvenuti a questa nuovissima intervista di Bookness. Per me è veramente un grandissimo piacere avere dall’altra parte un’autrice che tratta di cuore, con un libro che mi è piaciuto molto.
In particolare, mi è piaciuta quella copertina che mi ricorda un sacco di cose che capitano spesso nella mia famiglia. Lei è Giusy Pagliuca.
Ciao, dicci chi sei e di che cosa ti occupi.
Rispondere alla domanda chi è Giusy Pagliuca è una bella avventura. Sono sempre scappata da questa domanda perché non mi piacevano le risposte che mi davo, utilizzavo le categorie che andavano a genio agli altri, ma non a me, e quindi non vivevo la mia autenticità. Ad un certo punto mi sono fermata e mi sono detta: “Okay Giusy, guardati davvero e dimmi adesso chi sei”.
Quando mi sono guardata veramente dentro, rispondendo con il cuore, mi sono sentita come un’artista, perché vedo il mondo con gli occhi della bellezza e mi piace ricambiare il dono che ho ricevuto con la mia vita facendomi dono io stessa, portando il mio contributo al mondo.
Grazie Giusy, la tua spiegazione è molto profonda. Il potere di influenzare ciò che vuoi far accadere nella vita nasce quando scegli di uscire fuori da ciò che reputi sicuro, perché familiare e certo, per raggiungere ciò che invece è sfidante e spesso scomodo, ma che permette di scoprire risorse insospettabili dentro ciascuno di noi.
In base alla tua esperienza, che spieghi molto bene nel libro, ci puoi dare qualche consiglio per uscire dalle zone di comfort e andare verso situazioni che ci daranno maggiori opportunità?
L’immagine di copertina è un bambino con le dite nel naso. Quando l’ho scelta le ho dato un titolo che è Disobbedienza Poetica, e ero anche in dubbio se dare questo titolo al mio libro, perché invito ad essere disobbedienti in modo poetico, disobbedienti alla solita narrazione che avviene nella nostra mente.
Per contattare il nostro reale potere dobbiamo assolutamente abbassare il volume del brusio mentale, che continua a raccontarci la stessa storia, noi conviviamo con il nostro dialogo interiore.
Con questo non voglio demonizzare la mente, che è uno strumento meraviglioso ma, a volte, non è sufficiente per poter essere autentici e per poterlo essere è necessario abitare con presenza, libertà e piacevolezza la nostra casa interiore, laddove esiste il nostro reale potere. I bambini utilizzano questi strumenti perché sono molto più vicini di noi alla verità.
Non hanno le sovrastrutture che abbiamo noi, e quindi si lasciano andare a vivere la giocosità che c’è nella quotidianità, mentre noi non vediamo perché presi dalle nostre occupazioni e preoccupazioni. Siamo intenti ad anticipare nel presente i problemi che, magari, non esistono neanche, ma attraverso questo abito mentale sbagliato, ci autolimitiamo. È risaputo che i limiti maggiori risiedono dentro di noi e mai fuori. Quindi, il consiglio che posso dare è quello di fare silenzio e ascoltarsi davvero, riuscire a contattare la voce del cuore.
Ce la spieghi?
Sì, è metaforica perché fa vedere quanto questi occhi, nei quali vedo una dolcezza infinita, seguono quello che amano essere e fare. Se una persona ha un sogno, l’unica cosa che può fare è cercare dentro di sé le risorse per far sì che quel sogno si avveri.
Amo definire questo libro come un mezzo di trasporto, perché prende per mano e accompagna in questa visione, nella comprensione di quale sia il proprio dono. Nel momento in cui lo capisci, la cosa che puoi fare è metterti all’opera per seguire questo potere.
Nel libro do anche degli strumenti pratici per poter andare in modo più spedito, come una freccia verso i nostri desideri e nella mia biografia, ho scritto che il mio sogno è quello di vedere il mondo, lo spazio di gioco, dove splende il talento di ciascuno. Quindi, noi possiamo essere felici solo esprimendo i nostri talenti, i nostri sogni.
Quando hai questa libertà, puoi fare tutto ciò che desideri e, soprattutto, sei nel tuo spazio di verità perché nessuno potrà aiutarti a capire quale sia la tua verità, se non te stesso. La frase di Socrate, Conosci te stesso, ritorna ed è intramontabile, perché la consapevolezza è il primo passo per poter raggiungere qualsiasi altra cosa.
Le persone consapevoli sono anche quelle più determinate, più forti, che non crollano di fronte alle difficoltà, anzi hanno anche la saggezza di capire che all’interno di esse ci sono delle opportunità per vedere qualcosa che, magari, sfuggiva.
La premessa che ti faccio, prima di porti questa nuova domanda, è che non esistono libri per tutti.
Quindi la domanda è: a chi è rivolto questo libro?
Questo libro è rivolto alle anime coraggiose che amano mettersi in gioco, a rischio perché, dal mio punto di vista, il rischio più grande che si può correre è quello di non rischiare. Non rischiare significa rimanere immobili, rimanere nella stessa posizione di sempre.
L’uomo è sempre alla ricerca di certezze che però sono partorite dai dubbi. Guai se non ci fossero i dubbi ad alimentare la nostra spinta alla conoscenza. Quindi credo che la vita sia veramente un viaggio bellissimo che debba andare, soprattutto, verso di noi e poi, incontro agli altri.
Grazie al tuo libro si possono imparare tante cose, ma me ne colpisce una, in particolare. Grazie a questo libro potrai abbandonare l’abitudine di giudicare, dettata dalla volontà di avere il controllo della realtà.
A volte, anzi spesso, ci capita di giudicare e questa è una grande debolezza, che spieghi all’interno del libro.
Questo perché il cervello si nutre di certezze per poter agire, è uno strumento magnifico per portarci verso l’azione; quindi, è chiaro che se non avessimo certezze, non potremmo compiere nessun passo. Giudicare significa porre una frattura fra noi e il mondo, quindi ci pone in una distanza, ci allontana dalla conoscenza.
Ciò che invece ci avvicina alla conoscenza di noi stessi e del mondo è l’amore, perché ci rende un tutt’uno con il resto, siamo tutti interconnessi, non siamo separati. E quindi, affidarci esclusivamente alla mente significa voler avere il controllo, anzi essere nell’illusione di avere il controllo, che in realtà non c’è, in quanto ci distanziamo.
È corretto?
Giusy un’ultima domanda, come ti sei trovata con il nostro servizio Bookness, che sfrutta il servizio di pubblicazione di Self Publishing Vincente?
Sono contenta del fatto che ho trovato corrispondenza anche con le persone che collaborano con te, che mi hanno accolto come in una famiglia; quindi, davvero sono felice di aver fatto questa esperienza.
Non ho altre parole.
Mi avete accompagnato come una famiglia, davvero.
A presto.